La fobia è in realtà il nocciolo di tutti i problemi ansiosi e per ciò non andrebbe distinta dall’ansia e dal panico, poiché in sostanza né è la causa, tuttavia, per motivi di chiarezza espositiva, viene trattata in questo capitolo a parte.
Tecnicamente una fobia è una paura eccessiva, ovvero la persona ha più o meno paura di una cosa che non dovrebbe farne o almeno non dovrebbe in una tale dose. Quando è presente una fobia, la reazione psicofisiologica è quella tipica umana di fronte ad una forte paura , ovvero con reazioni psicologiche di preoccupazione che possono arrivare perfino al terrore e sintomi fisici più o meno accentuati. Di solito la reazione comportamentale tipica è l’evitamento della situazione che genera paura, con la limitazione che ne consegue. In sostanza, chi soffre di una fobia invalidante è vittima di tutti i suoi sistemi di difesa da essa.
Le fobie più diffuse sono in parte legate a paure ancestrali umane e in parte contestualizzate alla nostra società. Nella mia storia lavorativa ho trattato molte centinaia di fobie. Le principali che ho affrontato e risolto in questi anni, sono la paura di morire, di contrarre malattie gravi, di impazzire, di perdere il controllo sulla propria mente, di perdere il controllo del proprio corpo e di svenire. Poi ci sono le tipiche fobie: claustrofobia, paura di arrossire in pubblico, paura di parlare in pubblico, paure di vari tipi di animali (dai piccioni agli insetti).
In alcuni casi ho visto fobie decisamente singolari che si distinguevano da quelle più comuni, tuttavia è utile specificare che, dal punto di vista del meccanismo psicologico, le paure fobiche funzionano sempre allo stesso modo.
Normalmente in oltre l’80% dei casi le fobie sono risolvibili in tempi brevi.