Personalmente lavoro applicando la Terapia Breve Strategica. Tuttavia, è giusto sottolineare che molti anni di esperienza clinica e tantissimi casi affrontati mi hanno portato inevitabilmente a strutturare una versione molto personale di questo approccio terapeutico. A mio avviso, il lavoro di Psicoterapeuta è incredibilmente complesso e nel tempo diventa una miscela unica ed irripetibile della personalità del professionista, la sua casistica clinica, gli studi fatti e i metodi usati. Considero perciò il mio modo di lavorare in costante evoluzione, con lo scopo di ottimizzare sempre di più l’efficacia, cioè il risultato, e l’efficienza, ovvero i tempi per risolvere i problemi. In questi anni ho toccato con mano che più del 70% dei problemi è risolvibile in meno di 10 sedute. Quando un problema è invece più complicato e richiede tempi maggiori, di solito lo capisco alla prima seduta e lo specifico al paziente. Di certo però, anche con i problemi più difficili, avere strumenti clinici più efficaci è un grande vantaggio.
Mi sono laureato presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna; iscritto all’Albo dell’Ordine degli Psicologi della Regione Emilia-Romagna (n° 3264), ho successivamente conseguito la specializzazione in Psicoterapia Breve Strategica presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo.
Sono operativo a Cesena dal 2006, quando ho iniziato l’attività clinica. In questi anni mi sono occupato di più di 2600 persone, affrontando con ognuna di esse vari problemi e disagi psicologici, tramite consulenze specifiche e psicoterapie costruite su misura per ogni paziente allo scopo di risolvere i problemi, con particolare attenzione alle tempistiche.
Ho trattato centinaia di casi di attacchi di panico, disturbi d’ansia di vario tipo, fobie, fissazioni, problemi sessuali, depressioni e in più dell’80% dei casi ho risolto il problema.
[/ultimate_heading]Personalmente lavoro applicando la Terapia Breve Strategica. Tuttavia, è giusto sottolineare che molti anni di esperienza clinica e tantissimi casi affrontati mi hanno portato inevitabilmente a strutturare una versione molto personale di questo approccio terapeutico. A mio avviso, il lavoro di Psicoterapeuta è incredibilmente complesso e nel tempo diventa una miscela unica ed irripetibile della personalità del professionista, la sua casistica clinica, gli studi fatti e i metodi usati. Considero perciò il mio modo di lavorare in costante evoluzione, con lo scopo di ottimizzare sempre di più l’efficacia, cioè il risultato, e l’efficienza, ovvero i tempi per risolvere i problemi. In questi anni ho toccato con mano che più del 70% dei problemi è risolvibile in meno di 10 sedute. Quando un problema è invece più complicato e richiede tempi maggiori, di solito lo capisco alla prima seduta e lo specifico al paziente. Di certo però, anche con i problemi più difficili, avere strumenti clinici più efficaci è un grande vantaggio.
LA MIA FILOSOFIA
Il mio obiettivo è molto semplice: risolvere i problemi a chi mi chiede aiuto ! nel minor tempo possibile…perciò la prima seduta diventa un crocevia fondamentale perché mi permette di capire il problema e valutare se posso aiutare o meno la persona. Se non posso essere utile lo chiarisco e il mio lavoro finisce lì; se invece si tratta di un problema di mia competenza, il che accade per il 99% delle persona che entrano nel mio studio, di solito capisco subito se sia sufficiente una o alcune consulenze o se sia necessaria una psicoterapia. Nella gran parte dei casi in cui sia necessaria una terapia, è possibile risolvere i problemi in tempi brevi; se invece mi rendo conto che la psicoterapia difficilmente possa essere così breve, lo specifico perché voglio che il paziente non vada incontro a delusioni. Alla fine della prima seduta difficilmente il paziente non ha ben chiaro cosa si possa fare e più o meno i tempi che servono.
IL RAPPORTO CON IL PAZIENTE
Le logiche che sottostanno ai problemi ed ai disturbi psicologici sono più o meno sempre le stesse, tuttavia Il paziente è prima di tutto una persona unica e come tale va considerato. Nel mio modo di lavorare è fondamentale portare le persone ad eseguire le mie indicazioni per cambiare il modo in cui si rapportano ai propri vissuti e sintomi; per arrivare a ciò è imprescindibile entrare in empatia con la persona che ho di fronte e “complementarmi” con le sue modalità relazionali, il suo linguaggio, le sue emozioni e il suo vissuto. Il repertorio di tecniche psicologiche diventa totalmente inutile senza la capacità di relazionarsi in modo efficace e “su misura” con il paziente. La persona è la protagonista indiscussa della terapia e quando entra nel mio studio deve essere messa completamente a suo agio, deve sentire che può esporre liberamente qualsiasi problema. Deve percepire che è nel posto giusto.